
ARF – Sorci Verdi: cuore, denti e sangue ma non basta!
La battaglia di Prato – Il primo tempo
Sabato 13 aprile, nello scenario epico dello Stadio Chersoni di Prato, si è svolto lo scontro tra gli ARF e i Sorci Verdi, valido per la sesta giornata del campionato CTO Old Rugby.
Coach Scarpellini affida il campo a una formazione di grande esperienza. I nostri iniziano subito con determinazione: pressione costante, placcaggi ruvidi, possesso palla prolungato. Ma la meta, agognata come l’anello di Sauron a Mordor, tarda ad arrivare.
Nel cuore della battaglia, si consuma anche un episodio degno dei bestiari medioevali: Walter Bernardini, guerriero di mille battaglie, è costretto a lasciare il campo coperto di sangue a causa di... un morso alla testa del compagno di squadra Fabio Fedi. Le versioni sono confuse, ma testimoni oculari parlano di uno scontro ravvicinato in ruck finito con denti dove non dovrebbero esserci. La comunità medica esclude casi di vampirismo. Vedremo cosa succederà domani alla luce del sole, per ora 4 punti di sutura appllicati al volo dal medico di campo.
Nonostante tutto, nel primo tempo i Sorci passano avanti con una meta inaspettata, sfruttando una delle poche occasioni avute. Gli ARF tengono botta, ma restano a secco.
Secondo tempo e reazione
Nel secondo tempo, i nostri tornano in campo più agguerriti. I Sorci riescono a trovare ancora una volta il varco per allungare e vanno nuovamente a meta. Ma l’orgoglio ARF non si spegne: Luca Randelli si infila tra le maglie verdi con astuzia e rapidità e va in meta, accorciando il punteggio.
Si gioca fino all’ultima azione, ma il tabellone si ferma sul 2 a 1 per i padroni di casa. Tanta delusione, ancora una volta sconfitti solo di misura, ma con la consapevolezza di aver onorato il campo.
La sfida impossibile: gli Invictus
Al termine della partita ufficiale, inizia la seconda parte della giornata: ARF e Sorci si uniscono per affrontare un avversario che non si può battere: gli Invictus, la squadra di Rugby integrato di Prato.
Una mischia di sorrisi, determinazione e inclusione. Una partita simbolica che restituisce il vero volto del rugby: partecipazione, rispetto, unione.
Il cuore oltre la meta: per Ettore
La giornata è stata anche l’occasione per sostenere una nobile causa: la raccolta fondi per Ettore Biancalani, giovane atleta rimasto paralizzato a seguito di una caduta in motocross.
La comunità rugbistica si è stretta attorno a Ettore e alla sua famiglia per contribuire alle spese di una delicata operazione e del successivo percorso riabilitativo. Un piccolo gesto da parte di tutti, per un traguardo che speriamo possa restituirgli libertà e futuro.
Terzo e quarto tempo: amatriciana e porchetta e Don Carlos
Nel più puro spirito rugbistico, il terzo tempo è stato celebrato con una deliziosa amatriciana e porchetta saporita, servite all’aperto, tra risate, racconti e aneddoti del campo. Gli spiriti si sono risollevati, come sempre accade dopo i placcaggi... e le forchettate.
A chiudere la giornata, un manipolo di ARF nottambuili e instancabili ha preso la via del Don Carlos, per dare il via all’inevitabile quarto tempo: una danza liberatoria tra luci soffuse e ritmi latini, con movenze epiche che resteranno impresse nella memoria... e forse anche nelle videocamere di sorveglianza.
È così che si gioca, si lotta e si vive da ARF.
A testa alta, con il fango addosso e il cuore davanti a tutto.